E' una diffusa consapevolezza che il pesce e i crostacei sono alimenti preziosi, ricchi di proteine, vitamine, minerali come ferro, zinco e calcio e sono poveri di grassi. La quantità di proteine del pesce e dei frutti di mare è consistente: ad esempio, una porzione di 100 grammi fornisce all'incirca 20 grammi di proteine, che rappresenta un terzo della quantità giornaliera raccomandata. Inoltre, le proteine del pesce sono di ottima qualità perché contengono abbondanti quantità di aminoacidi essenziali, digeribili ad ogni età, con meno grassi e calorie e forniscono la stessa quantità o poco meno di colesterolo. Il contenuto di grassi del pesce dipende in base alla specie e alla stagione. Gamberetti, aragosta, cozze, calamari, vari tipi di merluzzo, platessa, sogliola contengono meno del 5% di grassi, sardine e tonno ne contengono fino al 10%, aringhe, acciughe, sgombri, salmone dal 10 al 20% e l'anguilla circa il 25%. Il pesce azzurro contiene una maggiore quantità di grassi, ma soprattutto insaturi. Ma c'è un aspetto molto importante da tenere presente: il pesce che presenta maggiori quantità di grasso come salmone, sardine, tonno e crostacei è quello più ricco di acidi grassi polinsaturi omega-3 (tecnicamente PUFA), le cui proprietà benefiche sono ampiamente riconosciute: recenti ricerche hanno dimostrato che possono ridurre il rischio di invalidità e morte dovute a malattia coronarica e possono avere un effetto benefico negli stati infiammatori, come l'artrite, e nella prevenzione di alcuni tipi di cancro. Tra gli studi più importanti quello sugli eschimesi della Groenlandia, che ha messo in rilievo il fatto che in questo popolo l'incidenza di patologie cardiovascolari è ridotta, e il motivo è probabilmente l'alimentazione che è caratterizzato quasi esclusivamente dal pesce. L'ipotesi è quella che gli alti livelli di acidi grassi polinsaturi del tipo omega-3, possano essere un importante antidoto contro l'ipertensione, il diabete, la depressione, l'ipertrigliceridemia, la psoriasi, l'artrite reumatoide, le malattie, cardiovascolari, le aritmie. L'Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri (ANMCO) in collaborazione con l'Istituto Mario Negri ha poi messo in piedi studi clinici accurati da cui è risultato che i pazienti trattati con omega-3 presentavano riduzione degli infarti, della morte improvvisa, ictus e della mortalità totale maggiore rispetto a quelli che non avevano ricevuto alcun trattamento, il che conferma anche i risultati di studi americani similari. Altre ricerche sugli Omega-3 ipotizzano che potrebbero avere un ruolo nella prevenzione di una comune forma di cecità, la degenerazione maculare, avere effetti benefici in alcune patologie depressive e del sistema immunitario e sembrano rivelare un ruolo positivo di questi acidi grassi nei casi di artrite reumatoide, asma, lupus, malattie renali e alcuni tipi di cancro. Sappiamo, in quanto italiani, che il segreto di un'ottima alimentazione, è la moderazione e la varietà. Ma oggi anche che il buonissimo pesce del nostro bellissimo mare nasconde benefici per la nostra salute. Chi se ne intende, consiglia di consumare pesce ricco di acidi grassi Omega-3 due volte la settimana per ottenere uno stato di benessere invidiabile, psichico e fisico. Fonte: The European Food Information Council Questo testo è un'opera originale a cura di Elisabetta Tollapi